Il Comitato

Il  Comitato Rispettiamo e Valorizziamo il Territorio nasce nell’estate del 2010 quando si è costituita una spontanea aggregazione di cittadini che hanno ritenuto utile unire le proprie competenze professionali a seguito della richiesta di autorizzazione per il recupero ambientale di una cava di argilla posta nelle campagne tra Codevilla e Torrazza Coste ove si intendeva riversare tonnellate di metri cubi di rifiuti edili, dichiarati inerti. Lo scopo del Comitato era tutelare il territorio rurale messo a rischio da questa peregrina iniziativa che avrebbe generato danni ambientali connessi alla realizzazione di quella che in realtà era una discarica. Nel dicembre dello stesso anno arriva di fatto la non autorizzazione al progetto. I membri del Comitato continuano a trovarsi ma non hanno più l’occasione di collaborare fino alla fine di novembre 2014 quando vengono informati del possibile insediamento di un impianto di pirolisi nel vicino comune di Retorbido.

Da subito, il primo dicembre 2014, vengono informati e coinvolti anche cittadine e cittadini che hanno a cuore il territorio e che chiedono che l’ambiente in cui vivono non sia compromesso da questo progetto. I membri del Comitato si riuniscono periodicamente presso la sede storica sita presso la Cantina Montelio di Codevilla ed iniziano da subito a informare i residenti ed a studiare le carte presentate dalla società proponente l’impianto – la Italiana Energetica TIRE S.r.l. – nonché intraprendendo le prime iniziative a contrasto, presentando memorie ed osservazioni e raccogliendo studi e pubblicazioni atte a ottenere un NO presso la conferenza dei servizi di Regione Lombardia, ente che deve esprimersi in merito all’autorizzazione di VIA e AIA.
Si attivano gruppi di volontari che raccolgono nelle piazze e nelle sagre le firme di chi non vuole che  l’impianto sia allocato alle porte della Valle Staffora.  Si viene a creare soprattutto una rete di volontari informati scientificamente che, a disposizione degli altri, forniscono informazioni circa i lati oscuri e le molte criticità del progetto di “pirolisi” presentato e al vaglio della Regione Lombardia.

Il gruppo dei cittadini sceglie la piazza pubblica per informare e per raccontare i timori connessi alle realizzazione di questo inceneritore. Il 24 maggio in quasi 5000 vengono a Retorbido per manifestare e dimostrare agli enti ed ai decisori politici (Comune, Provincia e Regione Lombardia) che il territorio rigetta questa scelta ritenuta illogica. Il corteo di centinaia di famiglie che, con educazione, attraversa le strade del paese e occupa simbolicamente il campo di erba medica prospicente l’area sulla quale si progetta di costruire il “pirolizzatore” passerà alla storia come un esempio di civiltà e di democrazia. Tra parole di appassionati sostenitori e la retorica dei politici di tutti gli schieramenti possibili, si grida un univoco “NO” al progetto. In questo gruppo di volontari, le cui competenze non sono strettamente legate alla conoscenza scientifica ma spaziano in moltissimi altri ambiti, si chiede di creare l’associazione “Amici del Comitato” ovvero di coloro che istintivamente ma ponderatamente decidono di affiancare le iniziative poste in essere sino ad allora dal Comitato “Rispettiamo e Valorizziamo il Territorio” e di condividerne ideali e obiettivi. Il compito cui si fanno da subito carico gli “amici” è quello di continuare l’opera di informazione e nel contempo di raccogliere risorse economiche per sostenere azioni e consulenze terze in quella che si prospetta una dura battaglia per affermare una serie di diritti che verrebbero calpestati nella denegata ipotesi che l’inceneritore venisse autorizzato.

Il medesimo “No” al progetto viene ribadito più volte:

  • nel corso dell’audizione tenutasi in data 12 marzo 2015 negli uffici del Pirellone in occasione dell’incontro con la VI Commissione Ambiente di Regione Lombardia;
  • in occasione della visita dell’assessore regionale all’Ambiente – Avv. Claudia Maria Terzi – a Retorbido il 13 luglio 2015, quando una catena umana di circa 500 persone accoglie silenziosamente l’emissario della Regione. Presenti anche numerosi sindaci del territorio e le associazioni di categoria che operano in Oltrepò.

Oltre all’obiettivo finale di ottenere il rigetto dell’istanza di autorizzazione alla costruzione dell’impianto di “pirolisi”, il gruppo degli Amici del Comitato continua a perseguire l’arma più forte a disposizione delle persone: la conoscenza e il veicolo delle informazioni. Si impegna inoltre nello studio e nella comparazione con altre e diverse soluzioni di recupero dei Pneumatici Fuori Uso.
Parallelamente i tecnici del Comitato operano attraverso le loro competenze qualità professionali individuando puntualmente le informazioni che dimostrano l’inconciliabilità del progetto, sia negli aspetti di processo sia in quelli oggettivamente impattanti sul territorio.

 

Per info: facebook Comitato No Inceneritore a Retorbido – sito http://www.salviamololtrepo.it/

I commenti sono chiusi